Discussione:
Finezza e mineralità
(troppo vecchio per rispondere)
danilo
2006-11-29 11:04:37 UTC
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Mi date la vostra definizione di questi due termini ?

Grazie
Ciao
Danilo

--------------------------------
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oigroiG
2006-11-29 11:23:08 UTC
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Post by danilo
Mi date la vostra definizione di questi due termini ?
Finezza= equilibrio delle qualita', nonche' assenza di difetti.
Insomma mancanza di eccessi.

Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio :)

G
danilo
2006-11-29 11:42:03 UTC
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Post by oigroiG
Post by danilo
Mi date la vostra definizione di questi due termini ?
Finezza= equilibrio delle qualita', nonche' assenza di difetti.
Insomma mancanza di eccessi.
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio :)
G
Grazie. Anche per me la sapidità è un altra cosa. La mineralità è tra
l'altro molto più olfattiva che gustativa, la sapidità al contrario non la
senti col naso.
Invece la tua definizione di finezza la trovo scarna per me: associo la
finezza ad un concetto alto di qualità, non mibasta dire che non ha
eccessi....

mi segui?

D.

--------------------------------
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alea
2006-11-29 11:48:55 UTC
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Post by danilo
Post by oigroiG
Post by danilo
Mi date la vostra definizione di questi due termini ?
Finezza= equilibrio delle qualita', nonche' assenza di difetti.
Insomma mancanza di eccessi.
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio :)
G
Grazie. Anche per me la sapidità è un altra cosa. La mineralità è tra
l'altro molto più olfattiva che gustativa, la sapidità al contrario non la
senti col naso.
Invece la tua definizione di finezza la trovo scarna per me: associo la
finezza ad un concetto alto di qualità, non mibasta dire che non ha
eccessi....
mi segui?
D.
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Quoto. In questa caratteristica metterei dentro anche la profondità del
vino, ossia la caratteristica di un vino di emanare profumi in senso
verticale, cioè uno dopo l'altro, e non orizzontale (molti profumi
tutti insieme che devi cercare di separare uno dall'altro)
--
alea
oigroiG
2006-11-29 11:57:27 UTC
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Il giorno Wed, 29 Nov 2006 12:48:55 +0100, alea
Post by alea
Post by danilo
Post by oigroiG
Post by danilo
Mi date la vostra definizione di questi due termini ?
Finezza= equilibrio delle qualita', nonche' assenza di difetti.
Insomma mancanza di eccessi.
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio :)
Grazie. Anche per me la sapidità è un altra cosa. La mineralità è tra
l'altro molto più olfattiva che gustativa, la sapidità al contrario non la
senti col naso.
Invece la tua definizione di finezza la trovo scarna per me: associo la
finezza ad un concetto alto di qualità, non mibasta dire che non ha
eccessi....
Quoto. In questa caratteristica metterei dentro anche la profondità del
vino, ossia la caratteristica di un vino di emanare profumi in senso
verticale, cioè uno dopo l'altro, e non orizzontale (molti profumi
tutti insieme che devi cercare di separare uno dall'altro)
Uhmm no, quella secondo me' e' complessita', mentre per "orizzontale"
parlerei di ampiezza.
Anche un vino di qualita' media puo' essere fine, ma non complesso ne'
ampio, ad esempio i base di Sella.
Comunque la mineralita' si sente anche in bocca, hai voglia. Pensa al
gesso di qualche grande Champagne.
G
alea
2006-11-29 12:04:35 UTC
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Post by oigroiG
Il giorno Wed, 29 Nov 2006 12:48:55 +0100, alea
Post by alea
Post by danilo
Post by oigroiG
Post by danilo
Mi date la vostra definizione di questi due termini ?
Finezza= equilibrio delle qualita', nonche' assenza di difetti.
Insomma mancanza di eccessi.
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio :)
Grazie. Anche per me la sapidità è un altra cosa. La mineralità è tra
l'altro molto più olfattiva che gustativa, la sapidità al contrario non la
senti col naso.
Invece la tua definizione di finezza la trovo scarna per me: associo la
finezza ad un concetto alto di qualità, non mibasta dire che non ha
eccessi....
Quoto. In questa caratteristica metterei dentro anche la profondità del
vino, ossia la caratteristica di un vino di emanare profumi in senso
verticale, cioè uno dopo l'altro, e non orizzontale (molti profumi
tutti insieme che devi cercare di separare uno dall'altro)
Uhmm no, quella secondo me' e' complessita', mentre per "orizzontale"
parlerei di ampiezza.
Anche un vino di qualita' media puo' essere fine, ma non complesso ne'
ampio, ad esempio i base di Sella.
Comunque la mineralita' si sente anche in bocca, hai voglia. Pensa al
gesso di qualche grande Champagne.
G
Capisco la tua interpretazione (che è più o meno quella dell'AIS), ma
non volevo dire questo.
Cerco di spiegarmi.
Se tu prendi una vino toscano di taglio bordolese di qualità medio
alta, hai molti profumi che vengono fuori tutti insieme.
Se tu invece bevi un Bordeaux di qualità analoga, ti accorgi che il
numero dei profumi è più o meno lo stesso, ma devi ficcare tu il naso
nel bicchiere per tirare fuori questi profumi, che in questo caso si
presentano uno alla volta, e non in maniera sfacciata come farebbe un
toscano (tutti insieme in modo un po' confuso).
Non so se sono riuscito a spiegarmi
--
alea
oigroiG
2006-11-29 12:57:12 UTC
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Il giorno Wed, 29 Nov 2006 13:04:35 +0100, alea
Post by alea
Se tu prendi una vino toscano di taglio bordolese di qualità medio
alta, hai molti profumi che vengono fuori tutti insieme.
Se tu invece bevi un Bordeaux di qualità analoga, ti accorgi che il
numero dei profumi è più o meno lo stesso, ma devi ficcare tu il naso
nel bicchiere per tirare fuori questi profumi, che in questo caso si
presentano uno alla volta, e non in maniera sfacciata come farebbe un
toscano (tutti insieme in modo un po' confuso).
Non so se sono riuscito a spiegarmi
Uhmm... dando per scontato questo paragone, su cui non metterei pero'
la firma, comunque non vedo perche' l'evoluzione nel bicchiere c'entri
con la finezza.
G
J. L. Picard
2006-11-29 13:00:07 UTC
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Post by alea
Capisco la tua interpretazione (che è più o meno quella dell'AIS), ma
non volevo dire questo.
Cerco di spiegarmi.
Se tu prendi una vino toscano di taglio bordolese di qualità medio
alta, hai molti profumi che vengono fuori tutti insieme.
Se tu invece bevi un Bordeaux di qualità analoga, ti accorgi che il
numero dei profumi è più o meno lo stesso, ma devi ficcare tu il naso
nel bicchiere per tirare fuori questi profumi, che in questo caso si
presentano uno alla volta, e non in maniera sfacciata come farebbe un
toscano (tutti insieme in modo un po' confuso).
Non so se sono riuscito a spiegarmi
Il discorso del linguaggio del vino è estremamente interessante. In
diverse discussioni sul forum del gambero, ci siamo accorti che neanche a
livello di grandi appassionati nonché degustatori guidaioli (nel senso che
partecipano alle degustazioni per le varie guide dei vini) lo stesso
termine ha il medesimo significato per tutti.

Vi propongo i termini che adotto io, sono quelli che secondo me rendono
bene le varie sfumature della degustazione tattile/aromatica, senza
prestarsi ad ambiguità:

**** relativamente alla complessità:
COMPLESSITA': proporzionale al numero di descrittori/aromi distintamente
percepibili
PROFONDITA': è la complessità verticale, ovvero la capacità di tirare
fuori aromi diversi, in maniera stratificata, al passare del tempo nel
bicchiere
AMPIEZZA (AROMATICA): è la complessità orizzontale, ovvero il numero di
descrittori che compongono contemporaneamente il bouquet del vino (NdR: è
possibile parlare di ampiezza anche in senso tattile, in riferimento a
sensazioni tattili che saturano la larghezza del cavo orale)

**** relativamente alla qualità:
FINEZZA: eleganza/qualità dei descrittori (ad esempio nei vini rossi il
frutto rosso è più fine di quello scuro, il quale a sua volta è più fine
del frutto che sa "di chimico" o di "chewing gum"); assenza di sentori non
nobili (feccino, riduzioni, stallatico)
NITIDEZZA: perspicuità olfattiva, la capacità dei descrittori di essere
colti nitidamente e non in maniera confusa o non separabile da altri
sentori
INTENSITA': capacità dei descrittori, pochi o tanti che siano, di
imprimersi in maniera "forte" sui recettori aromatici, anche a fronte di
olfazioni brevi (non è una gran descrizione, ma è difficile evitare la
ricorsione: intensità è forse il termine più autoesplicativo)

**** relativamente alla durata:
PERSISTENZA: lunghezza aromatica, proporzionale alla quantità di tempo
impiegata dal "ricordo degli aromi del vino" per svanire; in generale,
maggiore la complessità, maggiore la persistenza (a causa della
saturazione aromatica dei recettori)
LUNGHEZZA: lunghezza tattile, proporzionale alla profondità del cavo orale
lungo la quale il vino trasmette sensazioni tattili


Nella mia vita di degustatore le confusioni più grandi le ho viste fare
tra lunghezza tattile ed aromatica (a volte il termine lunghezza viene
utilizzato per descrivere entrambi i parametri) e tra intensità e
complessità (pare strano ma c'è gente anche esperta che fa confusione).
My 2 cent, hope it helps.
--
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Luk
2006-11-29 13:50:36 UTC
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J. L. Picard ha scritto:
Ho sbagliato a postare, scusa J.L.Picard
Post by J. L. Picard
Vi propongo i termini che adotto io, sono quelli che secondo me rendono
bene le varie sfumature della degustazione tattile/aromatica, senza
COMPLESSITA': proporzionale al numero di descrittori/aromi distintamente
percepibili
cut.
Post by J. L. Picard
AMPIEZZA (AROMATICA): è la complessità orizzontale, ovvero il numero di
descrittori che compongono contemporaneamente il bouquet del vino (NdR: è
possibile parlare di ampiezza anche in senso tattile, in riferimento a
sensazioni tattili che saturano la larghezza del cavo orale)
Sono d'accordo quasi su tutto, tranne che con la definizione di
complessità, che nella descrizione che dai sopra sembra equivalere un
po'all'ampiezza. Non so come spiegarmi, ma un vino con tanti descrittori
messi belli in fila, di pari intensità, se mi passi il temine
"equidistanti" non è un vino complesso, ma "facile". Non so se ho
ragione ma un vino complesso me lo immagino di difficile
interpretazione, insomma necessita di impegno e quindi i descrittori
possono essere tanti ma "non" distintamente (o facilmente? boh) percepibili.
Non so se mi sono capito.

Luk
J. L. Picard
2006-11-29 13:57:18 UTC
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Post by Luk
Sono d'accordo quasi su tutto, tranne che con la definizione di
complessità, che nella descrizione che dai sopra sembra equivalere un
po'all'ampiezza. Non so come spiegarmi, ma un vino con tanti descrittori
messi belli in fila, di pari intensità, se mi passi il temine
"equidistanti" non è un vino complesso, ma "facile". Non so se ho
ragione ma un vino complesso me lo immagino di difficile
interpretazione, insomma necessita di impegno e quindi i descrittori
possono essere tanti ma "non" distintamente (o facilmente? boh) percepibili.
Non so se mi sono capito.
E' vero che per come l'ho scritta io la complessità assomiglia molto
all'ampiezza, ma quello che hai scritto tu è più relativo alla "difficoltà
di lettura" di un vino (contrapposta all'immediatezza), che, anche se
"complesso" in italiano è sinonimo di "difficile, difficoltoso", non è
certo l'accezione più diffusa tra i degustatori del termine "complessità".

Propongo la seguente revisione 1.1 della mia precedente definizione di
complessità:

COMPLESSITA': è la capacità di un vino di esprimere un elevato numero di
descrittori percepibili, indipendentemente dal fatto che questi possano
presentarsi in maniera parallela o sequenziale (ovvero apparire in maniera
distanziata nel tempo, con l'evoluzione del vino nel bicchiere)
--
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danilo
2006-11-29 14:48:41 UTC
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Post by Luk
Sono d'accordo quasi su tutto, tranne che con la definizione di
complessità, che nella descrizione che dai sopra sembra equivalere un
po'all'ampiezza. Non so come spiegarmi, ma un vino con tanti descrittori
messi belli in fila, di pari intensità, se mi passi il temine
"equidistanti" non è un vino complesso, ma "facile". Non so se ho
ragione ma un vino complesso me lo immagino di difficile
interpretazione, insomma necessita di impegno e quindi i descrittori
possono essere tanti ma "non" distintamente (o facilmente? boh) percepibili.
Non so se mi sono capito.
Non è che confondi un vino complesso con un vino ... complicato? Tanti
sentori perfettamente nitidi evidenti ed inequivocabilmente identificabili
con tanti sentori accavallati mescolati e borderline tra uno e l'altro...

?

D.

--------------------------------
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Luk
2006-11-29 16:42:14 UTC
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Post by Luk
Post by Luk
Sono d'accordo quasi su tutto, tranne che con la definizione di
complessità, che nella descrizione che dai sopra sembra equivalere un
po'all'ampiezza. Non so come spiegarmi, ma un vino con tanti descrittori
messi belli in fila, di pari intensità, se mi passi il temine
"equidistanti" non è un vino complesso, ma "facile". Non so se ho
ragione ma un vino complesso me lo immagino di difficile
interpretazione, insomma necessita di impegno e quindi i descrittori
possono essere tanti ma "non" distintamente (o facilmente? boh)
percepibili.
Post by Luk
Non so se mi sono capito.
Non è che confondi un vino complesso con un vino ... complicato? Tanti
sentori perfettamente nitidi evidenti ed inequivocabilmente identificabili
con tanti sentori accavallati mescolati e borderline tra uno e l'altro...
?
D.
Ripeto che non ho le idee chiarissime, ma mi sembra a volte tanti
profumi diversi possano *non* accavallarsi disordinatamente ma fondersi
in un insieme armonico e *unico*, in cui riesci a distinguere i singoli
fattori con difficoltà. Questo vino mi sembra *più complesso?* di un
altro in cui gli stessi fattori non sono fusi ma in fila e distinti
come soldatini.
Non avviene un po' la stessa cosa con i gradi profumi tipo Chanel ecc.?
Sicuramente sono composti da tante essenze ma il risultato è unico.

Luk
J. L. Picard
2006-11-29 16:54:56 UTC
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Post by Luk
Ripeto che non ho le idee chiarissime, ma mi sembra a volte tanti
profumi diversi possano *non* accavallarsi disordinatamente ma fondersi
in un insieme armonico e *unico*, in cui riesci a distinguere i singoli
fattori con difficoltà. Questo vino mi sembra *più complesso?* di un
altro in cui gli stessi fattori non sono fusi ma in fila e distinti
come soldatini.
Non avviene un po' la stessa cosa con i gradi profumi tipo Chanel ecc.?
Sicuramente sono composti da tante essenze ma il risultato è unico.
Personalmente questa "fusione" dei distinti componenti, che risultano così
non più percepibili, lo considero un disvalore, anche perché incide
negativamente sulla presistenza aromatica (per il già citato fenomeno
dell'assuefazione del cervello agli stimoli sensoriali che si prolungano
nel tempo); invece preferisco proprio i vini che, per usare le tue parole,
espongono gli aromi corrispondenti ai diversi registri olfattivi
(floreale-frutto-animale-minerale...) in maniera ordinata e distinta,
proprio come tanti soldatini che sfilano in parata. Questa è proprio la
"nitidezza olfattiva", uno dei parametri qualitativi del vino che tengo
maggiormente in conto, perlomeno in questo periodo della mia vita di
degustatore.

Del resto anche in cucina prediligo i piatti i cui ingredienti danno sì
vita ad una sinergia complessiva di gusto, ma che restano anche
nitidamente percepibili singolarmente. Peraltro questa mi sembra la
direzione intrapresa dalla maggior parte dei grandi cuochi che ho provato
(già ai tempi Gualtiero Marchesi raccomandava la cottura separata dei
diversi ingredienti, per non contaminare tra loro i sapori).
--
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alea
2006-11-29 16:57:14 UTC
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Post by J. L. Picard
Post by Luk
Ripeto che non ho le idee chiarissime, ma mi sembra a volte tanti
profumi diversi possano *non* accavallarsi disordinatamente ma fondersi
in un insieme armonico e *unico*, in cui riesci a distinguere i singoli
fattori con difficoltà. Questo vino mi sembra *più complesso?* di un
altro in cui gli stessi fattori non sono fusi ma in fila e distinti
come soldatini.
Non avviene un po' la stessa cosa con i gradi profumi tipo Chanel ecc.?
Sicuramente sono composti da tante essenze ma il risultato è unico.
Personalmente questa "fusione" dei distinti componenti, che risultano così
non più percepibili, lo considero un disvalore, anche perché incide
negativamente sulla presistenza aromatica (per il già citato fenomeno
dell'assuefazione del cervello agli stimoli sensoriali che si prolungano
nel tempo); invece preferisco proprio i vini che, per usare le tue parole,
espongono gli aromi corrispondenti ai diversi registri olfattivi
(floreale-frutto-animale-minerale...) in maniera ordinata e distinta,
proprio come tanti soldatini che sfilano in parata. Questa è proprio la
"nitidezza olfattiva", uno dei parametri qualitativi del vino che tengo
maggiormente in conto, perlomeno in questo periodo della mia vita di
degustatore.
Del resto anche in cucina prediligo i piatti i cui ingredienti danno sì
vita ad una sinergia complessiva di gusto, ma che restano anche
nitidamente percepibili singolarmente. Peraltro questa mi sembra la
direzione intrapresa dalla maggior parte dei grandi cuochi che ho provato
(già ai tempi Gualtiero Marchesi raccomandava la cottura separata dei
diversi ingredienti, per non contaminare tra loro i sapori).
Quoto. Hai espresso meglio di me quello che volevo dire prima.
--
alea
danilo
2006-11-29 13:29:57 UTC
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Post by alea
Post by oigroiG
Il giorno Wed, 29 Nov 2006 12:48:55 +0100, alea
Post by alea
Post by danilo
Post by oigroiG
Post by danilo
Mi date la vostra definizione di questi due termini ?
Finezza= equilibrio delle qualita', nonche' assenza di difetti.
Insomma mancanza di eccessi.
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio :)
Grazie. Anche per me la sapidità è un altra cosa. La mineralità è tra
l'altro molto più olfattiva che gustativa, la sapidità al contrario non la
senti col naso.
Invece la tua definizione di finezza la trovo scarna per me: associo la
finezza ad un concetto alto di qualità, non mibasta dire che non ha
eccessi....
Quoto. In questa caratteristica metterei dentro anche la profondità del
vino, ossia la caratteristica di un vino di emanare profumi in senso
verticale, cioè uno dopo l'altro, e non orizzontale (molti profumi
tutti insieme che devi cercare di separare uno dall'altro)
Uhmm no, quella secondo me' e' complessita', mentre per "orizzontale"
parlerei di ampiezza.
Anche un vino di qualita' media puo' essere fine, ma non complesso ne'
ampio, ad esempio i base di Sella.
Comunque la mineralita' si sente anche in bocca, hai voglia. Pensa al
gesso di qualche grande Champagne.
G
Capisco la tua interpretazione (che è più o meno quella dell'AIS), ma
non volevo dire questo.
Cerco di spiegarmi.
Se tu prendi una vino toscano di taglio bordolese di qualità medio
alta, hai molti profumi che vengono fuori tutti insieme.
Se tu invece bevi un Bordeaux di qualità analoga, ti accorgi che il
numero dei profumi è più o meno lo stesso, ma devi ficcare tu il naso
nel bicchiere per tirare fuori questi profumi, che in questo caso si
presentano uno alla volta, e non in maniera sfacciata come farebbe un
toscano (tutti insieme in modo un po' confuso).
Non so se sono riuscito a spiegarmi
--
alea
non tantissimo ma, prima di approfondire in dettaglio questo argomento,
quantomeno me lo metti prima in relazione alla finezza? Intendi forse che un
vino è tanto più fine quanto ... ritroso è a mostrarsi tutto e subito?

Mercì!

Danilo

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AldoX
2006-11-29 13:39:43 UTC
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Post by danilo
quantomeno me lo metti prima in relazione alla finezza? Intendi forse che un
vino è tanto più fine quanto ... ritroso è a mostrarsi tutto e subito?
Io no.
Ho consociuto donne per le quali esprimerei eccellenti valutazioni di
finezza, pur senza denotare alcuna propensione alla "ritrosia a
mostrarsi tutte e subito".
E mi sentirei di estendere questo approccio anche ai vini.

A.
J. L. Picard
2006-11-29 14:02:17 UTC
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Post by AldoX
Io no.
Ho consociuto donne per le quali esprimerei eccellenti valutazioni di
finezza, pur senza denotare alcuna propensione alla "ritrosia a
mostrarsi tutte e subito".
E mi sentirei di estendere questo approccio anche ai vini.
Mi fai venire in mente la geniale definizione di "vino-entrainuse" che
diede un mio amico di Chateau La Gomerie '96, un Saint-Emilion che appena
versato nel bicchiere si concedeva completamente al degustatore con una
sensualità quasi dissoluta...

In ogni caso hai ragione, immediatezza e finezza sono concetti
completamente disgiunti. Un vino immediato può essere fine quanto volgare,
e così uno ritroso o comunque di difficile lettura.
--
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alea
2006-11-29 13:52:33 UTC
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Post by danilo
Post by alea
Post by oigroiG
Il giorno Wed, 29 Nov 2006 12:48:55 +0100, alea
Post by alea
Post by danilo
Post by oigroiG
Post by danilo
Mi date la vostra definizione di questi due termini ?
Finezza= equilibrio delle qualita', nonche' assenza di difetti.
Insomma mancanza di eccessi.
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio :)
Grazie. Anche per me la sapidità è un altra cosa. La mineralità è tra
l'altro molto più olfattiva che gustativa, la sapidità al contrario non
la senti col naso.
Invece la tua definizione di finezza la trovo scarna per me: associo la
finezza ad un concetto alto di qualità, non mibasta dire che non ha
eccessi....
Quoto. In questa caratteristica metterei dentro anche la profondità del
vino, ossia la caratteristica di un vino di emanare profumi in senso
verticale, cioè uno dopo l'altro, e non orizzontale (molti profumi
tutti insieme che devi cercare di separare uno dall'altro)
Uhmm no, quella secondo me' e' complessita', mentre per "orizzontale"
parlerei di ampiezza.
Anche un vino di qualita' media puo' essere fine, ma non complesso ne'
ampio, ad esempio i base di Sella.
Comunque la mineralita' si sente anche in bocca, hai voglia. Pensa al
gesso di qualche grande Champagne.
G
Capisco la tua interpretazione (che è più o meno quella dell'AIS), ma
non volevo dire questo.
Cerco di spiegarmi.
Se tu prendi una vino toscano di taglio bordolese di qualità medio
alta, hai molti profumi che vengono fuori tutti insieme.
Se tu invece bevi un Bordeaux di qualità analoga, ti accorgi che il
numero dei profumi è più o meno lo stesso, ma devi ficcare tu il naso
nel bicchiere per tirare fuori questi profumi, che in questo caso si
presentano uno alla volta, e non in maniera sfacciata come farebbe un
toscano (tutti insieme in modo un po' confuso).
Non so se sono riuscito a spiegarmi
--
alea
non tantissimo ma, prima di approfondire in dettaglio questo argomento,
quantomeno me lo metti prima in relazione alla finezza? Intendi forse che un
vino è tanto più fine quanto ... ritroso è a mostrarsi tutto e subito?
Mercì!
Danilo
--------------------------------
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Direi di sì. Come una bella donna, è bello che si spogli poco a poco...
:D
--
alea
danilo
2006-11-29 14:51:32 UTC
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Post by alea
Post by danilo
Intendi forse che un
vino è tanto più fine quanto ... ritroso è a mostrarsi tutto e subito?
Direi di sì. Come una bella donna, è bello che si spogli poco a poco...
:D
--
alea
Sorry, ma non sono d'accordo. Sono d'accordo con gli altri qui sopra Picard
e Aldox

Ciao
Danilo

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
J. L. Picard
2006-11-29 13:20:24 UTC
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Post by danilo
Post by oigroiG
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio :)
Grazie. Anche per me la sapidità è un altra cosa. La mineralità è tra
l'altro molto più olfattiva che gustativa, la sapidità al contrario non la
senti col naso.
Io non sarei così categorico ad affermare che la sapidità è solo olfattiva.
Sentori palesemente legati a sali, come quelli salmastri o iodati, li
considerate "sentori minerali" tout court?
Secondo me potrebbe valere la pena di distinguere tra la mineralità
"rocciosa" (come la quarzite che si sente spesso negli Chablis) e quella
salina/marina, come il salmastro dei grandi Serralunga o lo iodato dei
Muscadet.
--
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danilo
2006-11-29 14:59:58 UTC
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Post by J. L. Picard
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Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio :)
Grazie. Anche per me la sapidità è un altra cosa. La mineralità è tra
l'altro molto più olfattiva che gustativa, la sapidità al contrario non la
senti col naso.
Io non sarei così categorico ad affermare che la sapidità è solo olfattiva.
Sentori palesemente legati a sali, come quelli salmastri o iodati, li
considerate "sentori minerali" tout court?
Secondo me potrebbe valere la pena di distinguere tra la mineralità
"rocciosa" (come la quarzite che si sente spesso negli Chablis) e quella
salina/marina, come il salmastro dei grandi Serralunga o lo iodato dei
Muscadet.
mmm .... fare quella distinzione potrebbe essere utile. Com'è come non è di
getto sosterrei ancora quel che ho detto anche se i tuoi esempi ( e quelli
di Oigroig ) aprono evidenti e condivisibili eccezioni.
Ripeto fare due distinzioni potrebbe quantomeno ridurre il numero di
eccezioni.

Si sa e hai detto bene che siamo un po' nel campo delle pippe mentali ma si
potrebbe dire che lo iodio è un minerale!
Comunque la tua sottodefinizione ci sta perchè la riconduco a sentori grassi
e caldi (salmastro) e a sentori magri e freddi (le pietre, i minerali puri)

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Mike Tommasi
2006-11-29 18:08:00 UTC
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Post by J. L. Picard
Post by danilo
Post by oigroiG
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio :)
Grazie. Anche per me la sapidità è un altra cosa. La mineralità è tra
l'altro molto più olfattiva che gustativa, la sapidità al contrario non la
senti col naso.
Io non sarei così categorico ad affermare che la sapidità è solo olfattiva.
Sentori palesemente legati a sali, come quelli salmastri o iodati, li
considerate "sentori minerali" tout court?
Secondo me potrebbe valere la pena di distinguere tra la mineralità
"rocciosa" (come la quarzite che si sente spesso negli Chablis) e quella
salina/marina, come il salmastro dei grandi Serralunga o lo iodato dei
Muscadet.
Oigroig menzionava il cloruro di sodio. Anch'io distinguo fra
mineralita olfattiva (la pietra focaia dello Chablis, il kerosene del
riesling) e gustativa. Nel seondo caso credo proprio che si tratti di
sali semplici come il cloruro di sodio e altri.
--
Mike Tommasi - Six Fours, France
email link http://www.tommasi.org/mymail
AldoX
2006-11-29 11:49:00 UTC
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Post by oigroiG
Finezza= equilibrio delle qualita', nonche' assenza di difetti.
Insomma mancanza di eccessi.
Umh...
Userei rispettivamente "armonia" e "franchezza".
"Finezza" lo riservo a un giudizio di piacevolezza e di pregevolezza
qualitativa.

A.
oigroiG
2006-11-29 13:05:47 UTC
Permalink
Post by AldoX
Post by oigroiG
Finezza= equilibrio delle qualita', nonche' assenza di difetti.
Insomma mancanza di eccessi.
Umh...
Userei rispettivamente "armonia" e "franchezza".
"Finezza" lo riservo a un giudizio di piacevolezza e di pregevolezza
qualitativa.
Se non sbaglio l'ONAV definisce finezza la mancanza di eccessi o e
difetti, che poi determinano una piacevolezza di beva.
G
AldoX
2006-11-29 13:17:43 UTC
Permalink
Post by oigroiG
Se non sbaglio l'ONAV definisce finezza la mancanza di eccessi o e
difetti,
Per l'ONAV la mancanza di difetti è la "franchezza".
A.
oigroiG
2006-11-29 14:10:44 UTC
Permalink
Post by AldoX
Post by oigroiG
Se non sbaglio l'ONAV definisce finezza la mancanza di eccessi o e
difetti,
Per l'ONAV la mancanza di difetti è la "franchezza".
Solo quella si', m'hai troncato la frase :)
E' per sottointendere che un vino fine non puo' avere difetti.
G
AldoX
2006-11-29 14:20:00 UTC
Permalink
Post by oigroiG
Post by AldoX
Post by oigroiG
Se non sbaglio l'ONAV definisce finezza la mancanza di eccessi o e
difetti,
Per l'ONAV la mancanza di difetti è la "franchezza".
Solo quella si', m'hai troncato la frase :)
E' vero, chiedo venia.
Ma l'ho fatto per pigrizia; in realtà l'intera frase esprime un rapporto
Post by oigroiG
l'ONAV definisce finezza la mancanza di eccessi o e
difetti, che poi determinano una piacevolezza di beva.
E' naturale che gli eccessi e i difetti compromettano la piacevolezza di
beva, ma quest'ultima dipende anche da molti altri fattori (già
ampiamente citati in questo thread), e semmai proprio alla "piacevolezza
di beva" associerei il termine "finezza".

E comunque mi pare che siamo sostanzialmente d'accordo, stiamo
frattalicamente procedendo ad infiorettare arzigogoli.

A.
oigroiG
2006-11-29 14:41:49 UTC
Permalink
Post by AldoX
E comunque mi pare che siamo sostanzialmente d'accordo, stiamo
frattalicamente procedendo ad infiorettare arzigogoli.
Il bello delle passioni e' che fanno litigare persone che dicono
esattamente la stessa cosa con accento diverso. :)
G
danilo
2006-11-29 13:27:50 UTC
Permalink
Post by AldoX
Post by oigroiG
Finezza= equilibrio delle qualita', nonche' assenza di difetti.
Insomma mancanza di eccessi.
Umh...
Userei rispettivamente "armonia" e "franchezza".
"Finezza" lo riservo a un giudizio di piacevolezza e di pregevolezza
qualitativa.
Grazie Aldo

mentre gli altri due tra un po' tireranno fuori la consistenza e la
freschezza ...
:-)
... ti chiedo: quindi secondo te un vino è tanto più fine quanto più è
piacevole e, nella sua piacevolezza, tocca elementi qualitativanmente
notevoli, come ad esempio sentori nitidi e definiti - ma sempre piacevoli -
e/o addirittura rari?
Poi, la mineralità?

D.

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
AldoX
2006-11-29 13:35:56 UTC
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Post by danilo
mentre gli altri due tra un po' tireranno fuori la consistenza e la
freschezza ...
:-)
Io - nella mia rozzezza - associo questi termini solo al corpo e
all'acidità (rispettivamente).
Post by danilo
... ti chiedo: quindi secondo te un vino è tanto più fine quanto più è
piacevole e, nella sua piacevolezza, tocca elementi qualitativanmente
notevoli, come ad esempio sentori nitidi e definiti - ma sempre piacevoli -
e/o addirittura rari?
Sì, direi di sì...
Post by danilo
Poi, la mineralità?
Su quello non mi sono espresso perchè sostanzialmente condividevo le
Post by danilo
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio
Anche se sarei meno sicuro nel relegare la mineralità al bouquet...
Credo che anche in bocca si possa percepire una netta mineralità (benchè
non sia mia consuetudine andare a leccare le rocce per ampliare il mio
database sensoriale).

A.
danilo
2006-11-29 15:02:36 UTC
Permalink
Post by AldoX
Credo che anche in bocca si possa percepire una netta mineralità (benchè
non sia mia consuetudine andare a leccare le rocce per ampliare il mio
database sensoriale).
e rimarresti deluso! dubito che ciucciandoti un sassolino di granito o di
ardesia possa distinguerli...

Danilo

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
filippo
2006-11-29 15:11:32 UTC
Permalink
Volevo commentare l'intero thread, interessantissimo, e lo scrivo qui,
scusa AldoX.
E' estremamente affascinante "ascoltare" le vostre sensazioni
olfattive, gustative, tattili.
Cosi' come ho sempre trovato quasi magico quello che viene trasmesso
dalla lettura di autori che hanno scritto di vino da un punto di vista
degustativo. La cosa che troverei piu' interessante e' legare queste
descrizioni alle cause che le hanno provocate. Alle "ragioni", per
meglio dire. In questo momento c'e' su Aristide, come immagino quasi
tutti avranno visto, un interessante articolo proprio sulla
mineralita'. Sarebbe bello se i cultori dell'assaggio, coloro in grado
di raccontare quanto sentito, e in modo riproducibile, testassero
questi concetti insieme a chi fa il vino. Aiutando chi lo fa a fare
chiarezza.
Sarebbe realistica secondo voi l'idea di un mega-panel di assaggiatori
alla cieca costituito dal "popolo degli appassionati cultori" di vino
(i.h.v, etc..)? Sto parlando di una sorta di interfaccia collettiva fra
le pratiche di cantina e di vigna e i vostri palati. Di aggiungere (per
voi) alle vostre motivazioni degustative quella tecnica, oltre a quella
edonistica.
Post by AldoX
Post by danilo
mentre gli altri due tra un po' tireranno fuori la consistenza e la
freschezza ...
:-)
Io - nella mia rozzezza - associo questi termini solo al corpo e
all'acidità (rispettivamente).
Post by danilo
... ti chiedo: quindi secondo te un vino è tanto più fine quanto più è
piacevole e, nella sua piacevolezza, tocca elementi qualitativanmente
notevoli, come ad esempio sentori nitidi e definiti - ma sempre piacevoli -
e/o addirittura rari?
Sì, direi di sì...
Post by danilo
Poi, la mineralità?
Su quello non mi sono espresso perchè sostanzialmente condividevo le
Post by danilo
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio
Anche se sarei meno sicuro nel relegare la mineralità al bouquet...
Credo che anche in bocca si possa percepire una netta mineralità (benchè
non sia mia consuetudine andare a leccare le rocce per ampliare il mio
database sensoriale).
A.
da me il primo
2006-11-29 15:55:49 UTC
Permalink
per dameilprimo:

finezza = oggi fa rima con vini anni '70! vini dai colori molto poco
"fluorescenti", poco saturi e per la verità anche un po' ossidatini.
nasi scarichi, non-intensi, non-persistenti, legno quasi
impercettibile; vini giocati solo sui terziari propri del vitigno e/o
del terreno (quelli che dameilprimo chiama terziari ostici), giammai
secondari. al limite tenui-primari-tenui. palato decisamente scarico,
giocato tutto sulla mineralità e sull'acidità. quindi "vera"
freschezza a scapito, decisamente, della "finta" morbidezza anni '90.
ovviamente un vino fine è un vino dal tannino non volgare.

mineralità = è quando al naso e/o al palato dameilprimo avverte
odori/sapori piacevoli di metalli, terre, polveri, sali, rocce, ecc.

p.s. dameilprimo è daccordissimo a costituire un panel nazionale, ma
crede che per entrarvi occorrerebbe un severo test di ingresso basato
sulle reali capacità degustative del singolo...
e non per amicizia... come sempre succede!
oigroiG
2006-11-29 16:01:57 UTC
Permalink
Il giorno 29 Nov 2006 07:55:49 -0800, "da me il primo"
Post by da me il primo
p.s. dameilprimo è daccordissimo a costituire un panel nazionale, ma
crede che per entrarvi occorrerebbe un severo test di ingresso basato
sulle reali capacità degustative del singolo...
e non per amicizia... come sempre succede!
Una MENSA per gli avvinazzati.
G
alea
2006-11-29 16:44:44 UTC
Permalink
Post by da me il primo
ni giocati solo sui terziari propri del vitigno e/o
del terreno
terziari propri del vitigno?!?
Post by da me il primo
(quelli che dameilprimo chiama terziari ostici), giammai
secondari. al limite tenui-primari-tenui. palato decisamente scarico,
giocato tutto sulla mineralità e sull'acidità. quindi "vera"
freschezza a scapito, decisamente, della "finta" morbidezza anni '90.
ovviamente un vino fine è un vino dal tannino non volgare.
parli sempre di te stesso in terza persona? ma chi sei? giulio cesare?
:D
--
alea
filippo
2006-11-29 17:03:58 UTC
Permalink
Post by da me il primo
impercettibile; vini giocati solo sui terziari propri del vitigno e/o
del terreno (quelli che dameilprimo chiama terziari ostici), giammai
secondari. al limite tenui-primari-tenui.
credevo che solo i primari fossero propri del vitigno (e di tutto cio'
che precede l'ingresso in cantina)...anzi credevo fosse la definizione
stessa di aroma primario.
Post by da me il primo
p.s. dameilprimo è daccordissimo a costituire un panel nazionale, ma
crede che per entrarvi occorrerebbe un severo test di ingresso basato
sulle reali capacità degustative del singolo...
e non per amicizia... come sempre succede!
Ma io non parlo di un panel nazionale ufficiale. Parlo di voi, branco
di avvinazzati!
Ci penserete fra voi a scannarvi e a farvi le reciproche pulci.
Ma intanto (mia proposta) "arruolatevi" al servizio dei produttori (e
arruolate i produttori al servizio della crescita "scientifica" del
vostro palato). Date pareri preventivi sui cosiddetti campioni di
vasca, le microvinificazioni, le prove, gli esperimentini e gli
esperimentoni, le pippe...Servono degustatori che si pronuncino sui
risultati. E servono ovviamente produttori che non mentano su cio' che
tali risultati determina (bottiglie anonime e siglate random).
No vetrina: no bbuono. Si' laboratorio: bbuono, bbuono..
oigroiG
2006-11-29 17:07:14 UTC
Permalink
Post by filippo
Ma io non parlo di un panel nazionale ufficiale. Parlo di voi, branco
di avvinazzati!
Se aderissero anche solo il 10% dei produttori dovremmo bere piu' di
quanto sostiene (>:-) ) di bere Maroni.
Quanto me lo pagate il fegato? :)
G
Mike Tommasi
2006-11-29 18:12:16 UTC
Permalink
Post by oigroiG
Post by filippo
Ma io non parlo di un panel nazionale ufficiale. Parlo di voi, branco
di avvinazzati!
Se aderissero anche solo il 10% dei produttori dovremmo bere piu' di
quanto sostiene (>:-) ) di bere Maroni.
Quanto me lo pagate il fegato? :)
G
Come mai la mineralità viene quasi sempre scovata nei bianchi e
raraamente nei rossi?
--
Mike Tommasi - Six Fours, France
email link http://www.tommasi.org/mymail
oigroiG
2006-11-29 18:25:33 UTC
Permalink
Il giorno Wed, 29 Nov 2006 19:12:16 +0100, Mike Tommasi
Post by Mike Tommasi
Come mai la mineralità viene quasi sempre scovata nei bianchi e
raraamente nei rossi?
E' un quiz?
Mi concentro.
Perche'... uhmmm... solitamente i bianchi hanno un profilo aromatico e
un'intensita' degli aromi meno coprente nei confronti della
mineralita'? Mah.
Comunque in un PN vinificato rosso della Champagne ho sentito il
gesso, prima di sapere che fosse un PN vinificato rosso della
Champagne, forse al contrario i terreni che danno mineralita' sono
stati sempre utilizzati piu' per dare vini bianchi che rossi?
La risposta definitiva alla tua domanda, comunque, e': 42.
Ora vado a tazzare un po' di vini del tortonese :)
G
filippo
2006-11-30 11:00:44 UTC
Permalink
"filippo"
Post by filippo
Ma io non parlo di un panel nazionale ufficiale. Parlo di voi, branco
di avvinazzati!
Se aderissero anche solo il 10% dei produttori dovremmo bere piu' di
quanto sostiene (>:-) ) di bere Maroni.
Quanto me lo pagate il fegato? :)
Ma tanto non credo che aderirebbero fiumane di produttori..E poi che
"bere" e bere? Assaggiare dovreste. Non siete usi sputare quel che
assaggiate?;-)
E poi: sareste disposti a farvi testare? Parlo di prove cieche random,
riconoscimento di differenza, ecc..
Tolux
2006-11-30 11:06:12 UTC
Permalink
Post by filippo
Ma tanto non credo che aderirebbero fiumane di produttori..E poi che
"bere" e bere? Assaggiare dovreste. Non siete usi sputare quel che
assaggiate?;-)
Io lo sputo nel mio stomaco!!! ;-)
Post by filippo
E poi: sareste disposti a farvi testare? Parlo di prove cieche random,
riconoscimento di differenza, ecc..
Si. Se poi ci dai anche da mangiare, noi s'è più contenti!!!!

Ciao - Tolux
--
'Perché non trovo mai bottiglie pregiate nella mia cantina?'
filippo
2006-11-30 18:10:45 UTC
Permalink
Post by Tolux
Post by filippo
Ma tanto non credo che aderirebbero fiumane di produttori..E poi che
"bere" e bere? Assaggiare dovreste. Non siete usi sputare quel che
assaggiate?;-)
Io lo sputo nel mio stomaco!!! ;-)
Pensa che cominciavo a credere il mondo dell'assaggio fuori dalla mia
portata proprio per questo mio limite. Vedo che e' un limite
condiviso;-). Se e' un limite.
Post by Tolux
Post by filippo
E poi: sareste disposti a farvi testare? Parlo di prove cieche random,
riconoscimento di differenza, ecc..
Si. Se poi ci dai anche da mangiare, noi s'è più contenti!!!!
In un contesto di assaggio "aziendale" ci mancherebbe anche che dessi da
bere a stomaco vuoto! Ma io qui stavo pensando al costituirsi
semispontaneo di una sorta di banco d'assaggio collettivo, a cui piu'
produttori possano conferire una serie di campioni (da studiare il modo
di sottomissione delle informazioni relative a quei campioni, in modo
che anche altri possano giovarsi delle valutazioni del panel, e pero' in
modo che il panel sia blind alla prova). Modalita' di attuazione e
gestione del panel..up to you, ovviamente, inclusi i bruscolini in tale
contesto;-)
oigroiG
2006-11-30 11:22:52 UTC
Permalink
Post by filippo
Post by oigroiG
Quanto me lo pagate il fegato? :)
Ma tanto non credo che aderirebbero fiumane di produttori..E poi che
"bere" e bere? Assaggiare dovreste. Non siete usi sputare quel che
assaggiate?;-)
Solo se il vino mi fa schifo :)
Post by filippo
E poi: sareste disposti a farvi testare? Parlo di prove cieche random,
riconoscimento di differenza, ecc..
Perche' no, non ho una reputazione da difendere. :-D
G
AldoX
2006-11-30 11:20:32 UTC
Permalink
Post by filippo
Ma tanto non credo che aderirebbero fiumane di produttori..E poi che
"bere" e bere? Assaggiare dovreste.
Caro filippo,
non so perchè ma questa tua sottile proposta ha un-non-so che di
polpetta avvelenata... ;-)

E tuttavia io personalmente la accoglierei volentieri.
Non perchè mi senta particolarmente bravo - tutt'altro... Anzi, forse
proprio per questo, perchè ho così tanto da imparare, e il confronto con
chi produce e con chi degusta offre a tutti grandi opportunità di
crescita, non solo ai produttori :-)

Ciao
A.
filippo
2006-11-30 19:22:16 UTC
Permalink
Post by AldoX
Post by filippo
Ma tanto non credo che aderirebbero fiumane di produttori..E poi che
"bere" e bere? Assaggiare dovreste.
Caro filippo,
non so perchè ma questa tua sottile proposta ha un-non-so che di
polpetta avvelenata... ;-)
Di avvelenato non ha nulla:-), a meno di non considerare l'etanolo un
veleno, come del resto parte non trascurabile dell'umanita' ritiene sia.
Ma e' tutt'altro che sottile: e' anzi l'applicazione del brute force
method a un'esigenza da parte mia sentitissima. E forse sentita anche da
parte di chi il vino lo degusta senza averci "le mani su", com'era mia
ipotesi da te qui sotto confermata.
Post by AldoX
E tuttavia io personalmente la accoglierei volentieri.
Non perchè mi senta particolarmente bravo - tutt'altro... Anzi, forse
proprio per questo, perchè ho così tanto da imparare, e il confronto con
chi produce e con chi degusta offre a tutti grandi opportunità di
crescita, non solo ai produttori :-)
Proprio quello che penso! Si tratta di una grande alleanza, interessata
da ambo le parti, che bisognerebbe stringere. Qualche mese fa, credo
fosse ai tempi dell'affare gomma arabica, avevo avuto questa ponzata,
molto naif, che mi permetto di sottoporti/vi:
A me sembra (corrigetemi si sbalio) che a grandi linee sia possibile
vedere nella "storia" del vino quattro parti in commedia, o meglio tre
piu' uno spettatore pagante. Quest'ultimo sono ovviamente i fruitori
finali, consumatori o bevitori come li si voglia chiamare. E stanno a
guardare, almeno per il momento (e a fischiare/applaudire, ovviamente).
La commedia la rappresentano in tre (collettivi): il cosiddetto
produttore, l'enologo (o chi comunque fa il vino in pratica), e chi del
vino parla, scrive, critica, recensisce, promuove
l'immagine/consumo/vendita, eccetera eccetera. E pensavo alle
prospettive e alle potenzialita' dei tre partecipanti a questo tavolo
negoziale (o da gioco). Non ci ha messo molto a farsi strada la
consapevolezza che dei tre l'enologo e' quello che sa di piu': a volte
e' produttore egli stesso (o femminile); sicuramente e' sempre buon
comunicatore/critico. Quanto al produttore/ice, generalmente e' grassa
se mastica quello che l'enologo gli propina; altrettanto grassa, forse
di piu', se in grado di relazionarsi da pari a pari con il terzo attore,
quello che per il momento ha capitalizzato il suo rapporto esclusivo col
pubblico pagante, cioe' appunto il comunicatore/critico, insomma
l'opinion maker. Quest'ultimo, infine, quanto e' in grado di mettere il
naso nel brodo dei primi due? Quanto invece nella posizione di farsi
mangiare la pappa in capo da loro, soprattutto da quello che la mangia
in capo a tutti, l'enologo?
Dalla contemplazione di questo psicodramma cui avevo ridotto il "mondo
del vino", emergeva per me il senso di un bisogno duplice.
"Bisognerebbe", mi dicevo, non solo che i produttori studiassero di piu'
da enologo E da comunicatore/critico (del proprio vino, ma non solo),
esigenza questa che sentivo straripetuta da tutti, e quindi ben
acquisita; ma anche (soprattutto?) che i critici/comunicatori
studiassero assai da enologi e da produttori (cioe' che se lo
producessero, che si diffondesse il culto delle microvinificazioni
personali da parte di chi di vino si interessa, sorta di esercizi di
diteggiatura, arpeggi, per "sapere" il dentro di quella cosa oggetto di
interesse). Ma soprattutto sentivo piu' che il bisogno il desiderio che
si affermasse da parte del pubblico (di chi in finale non solo beve il
vino, ma _finanzia_ tutto quanto, e tutti quanti gli attori in commedia)
la voglia di andare a mettere di piu' il becco nella commedia in
questione. La voglia di farsi enologi, produttori e critici. Almeno un
po'. Sulla strada di.
Il grande atout dell'enostoria italica, imvho, e' quello di essere un
paese di _tradizioni_ vitivinicole. Non e' retorica razzista o snob.
E' la constatazione della diffusione sul territorio di usi e costumi
(e di disponibilita' di materia prima!), usi e costumi
che gia' sono evoluti verso una forma piu' moderna a passo da gigante,
negli ultimi venti-trent'anni: non piu' popolo di avvinazzati di vinacci
da oste senza scrupoli, bensi' popolo di bevitori molto piu'
consapevoli, addirittura in tantissimi casi colti. Ce lo possiamo
permettere un passo ulteriore verso la contemporaneita': portare la
cultura al rango di scienza, e la familiarita' al grado di padronanza
tecnica. Da bevitori semplici a bevitori-enurghi. La nostra
contemporaneita'. Btw, questa potrebbe essere una risposta all'esigenza
tomboliniana di creativita' neo-rinascimentale italica.
Questa del banco collettivo di saggio e valutazione forse potrebbe
essere un mattoncino in quel senso. O no?
da me il primo
2006-11-30 22:39:39 UTC
Permalink
non so,
io stasera sto su un pinot nero, 2005, borgogna.
niente di che, in sincerità. robetta sui 10 euri...
tu hai bevuto più di me:

"che i critici/comunicatori
studiassero assai da enologi e da produttori (cioe' che se lo
producessero, che si diffondesse il culto delle microvinificazioni
personali da parte di chi di vino si interessa, sorta di esercizi di
diteggiatura, arpeggi, per "sapere" il dentro di quella cosa oggetto di
interesse)."

io, cmq, ti apprezzo per queste sante-sante-sante parole.

Mike Tommasi
2006-11-29 18:09:39 UTC
Permalink
Post by AldoX
Post by danilo
Poi, la mineralità?
Su quello non mi sono espresso perchè sostanzialmente condividevo le
Post by danilo
Mineralita'= nel bouquet riscontro di profumi minerali (gesso, pietra
focaia ecc. ecc.). La sapidita' la ritengo cosa separata, sebbene sia
un minerale anche il cloruro di sodio
Anche se sarei meno sicuro nel relegare la mineralità al bouquet...
Credo che anche in bocca si possa percepire una netta mineralità (benchè
non sia mia consuetudine andare a leccare le rocce per ampliare il mio
database sensoriale).
Esatto e viene proprio dal sale...
--
Mike Tommasi - Six Fours, France
email link http://www.tommasi.org/mymail
Filippo Ronco
2006-11-29 18:25:42 UTC
Permalink
Post by danilo
Mi date la vostra definizione di questi due termini ?
Ciao Danilo.
Secondo me per capire la finezza bisogna parlare
anche di eleganza, che a mio avviso è una cosa
diversa.

Per farti capire cosa intendo, diciamo che per me
vale questa semplice proporzione :

finezza : equilibrio = eleganza : armonia

Entrando nello specifico, trovo che la finezza
sia più da attribuire a sensazioni oggettive
olfattive, gustative e tattili, mentre l'eleganza
sia un giudizio più complessivo sull'intera
esperienza gustativa e quindi sul vino nel
suo complesso. Da qui, la similitudine con
l'armonia.


Quanto alla mineralità, sono d'accordo che
sia qualcosa di differente dalla semplice sapidità
che probabilmente ne è una delle componenti.

Io definisco minerale, generalmente, quel vino che
mi colpisce per sentori che non sono riconducibili
a nessuno schema precostituito ma esulano.
Richiamano senz'altro sentori c.d. "minerali" ma
molto più specificamente credo siano da attribuire
al famoso terroir.

Per fare un esempio semplice, pensate per esempio
a quei vini dalla sensazione "metallica" o "ferrosa".
Io in quei casi penso al terroir e nella degustazione
facilmente li definisco "minerali".

Quindi mineralità è un po' per spiegare anche quello
che non è così immediato e che, a volte, neppure si
capisce così bene.

My 2 cents.

Ciao


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